mercoledì 21 novembre 2007

Parigi e le parole


Le strade enormi e trionfali di Parigi. Un temporale che sta maturando tra le nuvole partorienti. Un cielo blu, profondamente blu: la mia ultima foto che ho della capitale francese. Lo splendido libro di Raymond Queneau che è stato un grande scrittore. Il suo nome è affiancato a grandissime opere letterarie. Non mi va di scrivere sul suo conto, non ce ne è bisogno, e poi non ne ho voglia.

Leggendo Zazie nel metrò, pensavo a Parigi dove, appunto, è ambientato il romanzo. E’ una città splendida, sdrucciolevole socialmente parlando, intimamente controversa, disegnata con linee romantiche e morbide. Ci sono stato due anni fa, durante un lungo viaggio in treno. Non era la meta finale, ma l’epicentro del viaggio lungo il territorio francese. Parigi mi accolse senza taroccamenti turistici, senza alcun sorriso di gomma. Era lei, punto. E’ questo ciò che più apprezzo delle città, ed è questo che ho ritrovato tra le pagine vergate da Queneau. Il poeta francese la dipinge con colori acquerello delicati, ma intensamente surreali; mostra alcuni tratti della città, pochi, ma ben definiti, il resto va completato dal lettore con i suoi ricordi reali o fantastici. Ecco una delle cose più belle che i libri riservano.

Parigi e i suoi ponti. Parigi e le sue nuvole che ora rilasciano milioni di gocce argentate e fredde, alcune di queste gocciolano ticchettando e scivolando lungo le linee morbide e romantiche. Parigi, Zazie e il suo curioso zio. Passeggiando sul Pont Neuf magari si incontrano le parole surreali e vivide di Raymond Queneau, qualcuna rimane imperlata sul cappotto.

Postilla: la foto in alto è stata scattata dal sottoscritto.

6 commenti:

LauBel ha detto...

io sono stata a parigi tanti anni fa, in un periodo "non turistico"; bella, bellissima e dal fascino indescrivibile: ho i brividi a pensarci. l'ho girata in lungo e in largo e il mio animo si è infatuato per il suo aroma, la sua armonia, il suo ordine...

lapilli ha detto...

[la foto in alto è bellissima]

Parigi, la città -per me- della pietra. Ci sono stata 3 volte ma l'ho veramente apprezzata solo l'ultima, quando me la sono gustata a piedi ed ho percorso sotto la pioggia battente i Campi Elisi.

Chissà se è gonfia la Senna oggi.

Andrea Patassa ha detto...

laubel-noi italiani ammiriamo spesso l'ordine delle grandi città europee e sospiriamo un pò malinconicamente...
lapilli-E' vero, Parigi con la pioggia è ancora più bella, più intensa, non so perchè.

Naima ha detto...

Bella la foto! Rende tutta la magnificenza di Paris! Ci ho abitato per un po', in uno studio all'ultimo piano di un palazzo vicino al Louvre, si vedevano i comignoli e fuori dalla porta di casa c'era una fioraia che vendeva fiori incantevoli, colorati e allegri.. les amants du pont- neuf il mio film preferito!

Andrea Patassa ha detto...

Naima-Wow, vivevi in una zona favolosa! E' bello notare come ognuno di noi si porti dietro frammenti della esperienza parigina. Aromi, pioggia, pietre e fiori, minuscoli tasselli di un viaggio, di un'esperienza, appunto. :)

Frankie ha detto...

Parigi Sexy è bellissima! Cmq si è vero, siamo un pò invidiosi dell'ordine, della civiltà e dell'educazione delle grandi città europee, ma speriamo si possa migliorare....
:)