mercoledì 14 novembre 2007

Il paese scollacciato di Gerry Bellotto


Ogni testo ha una parola, una soltanto, che lo può sintetizzare. Il termine si impregna di tutte le sensazioni, atmosfere e le sfumature psicologiche del romanzo. In questo caso, riguardo al libro Ti credevo più romantico, la parola che racchiude tutto il romanzo, è scollacciato. Antonio Iovane è l’autore di questa storia tutta italiana e disegna, con grande caratterizzazione, un protagonista magnetico come Gerry Bellotto. Chi è Gerry Bellotto? E’ un comico che plasma il suo estro negli anni ’70, in quegli anni così intensi e controversi in un’Italia a soqquadro e che emerge nei film di serie b, quei film scollacciati, appunto. E’ grazie a quei film ed a quella comicità alla Jerry Lewis che Gerry si farà strada, cercando di smorzare la tensione che funestava la penisola. Sono anni bui quelli, ma Gerry sembra non comprenderli, anzi, ne è del tutto disinteressato. Il susseguirsi della carriera di Gerry sarà un crescendo, toccherà l’apice grazie alla televisione commerciale, al piccolo schermo e all’Imprenditore che spende e spande. Diventa un presentatore, Gerry, fa ridere l’Italia Gerry, fa irruzione con il suo bel sorriso smagliante ed esordisce col suo motto: rilassatevi. Il Gerry Show tiene incollati gli italiani, somministrando nelle menti assopite futilità, dei vuoti a rendere. Ama le donne Gerry, conquista le più belle fino a che non ne è assuefatto. Nello svolgersi della storia i contorni di Gerry Bellotto si definiscono sempre più, le sue azioni che non hanno niente di correct, sono senza alcun filtro. Quando la carriera del comico si incrina, fino a sprofondare in quel buco nero (spaventoso per tutte le celebrità) chiamato dimenticatoio, allora Gerry tenterà l’ulitma chance: barricarsi dentro al Palazzo della televisone.

Durante la lettura, in alcuni momenti, mi sentivo infastidito da quello che Gerry compieva, mi ritenevo scandalizzato, lo ammetto. Ma il volto sotto l’effetto di coca è quello di Gerry e basta. Iovane fa muovere dietro la figura del comico, l’Italia che cambia e che chiede alla sua televisione di fare altrettanto. Ti credevo più romantico non è solo un romanzo, ma una storia sul costume del nostro paese e i suoi personaggi che attraverso la televisione lo rappresentano. Ci sono storie dietro questi personaggi, ci sono le loro vite e le vicissitudini, viziate a volte cupe, ma vere. Antonio Iovane sa dipingere al meglio queste atmosfere, in dei momenti diventano quasi imbarazzanti per la loro nitidezza.

Il romanzo mi ha fatto pensare alla televisione nostrana. Ai suoi volti gommosi, sorridenti, lavagne pronte a cancellarsi ed a ridisegnarsi in nuovi simboli per i telespettatori. C’è chi diceva che la televisione è lo specchio delle società. Mi chiedo, ma qualsiasi mezzo di comunicazione, che si riempie di significati, è lo specchio di una società? Credo di si. Iovane tutto questo lo sa bene, infatti lo romanza. Dà vita ad un personaggio forte, pieno zeppo di carattere come Gerry Bellotto, colonna portante del libro e, sicuramente, che resterà nel mio immaginario insieme alle figure più care incontrate nelle letture. Gerry, con la sua comicità da picchiatello ride, ride sempre nel mostrarci la nostra società, scollacciata.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

L'occasione: l'assenza di altro.
Il modo: la mediocrità elevata a valore.
Il mezzo: la televisione.
Il fine: quello non lo so, ma Pasolini si.

Anonimo ha detto...

Ehi, grazie per la segnalazione, questo lo compro sicuramente.

ciao
doc

Anonimo ha detto...

Ciao Andrea.
Vado a ritroso, scorro fino al post del 22 Maggio.
Sondaggio personale e curiosità.
Scopro che un mondo parallelo manca in queste pagine di sincero amore per la lettura e i mondi da essa generati...
Manca un bel titolo fumettoso di livello Cazzarola!!
Visto che sei uno che apprezza Gipi, spero non il solo tra chi ti legge, eccoti un consiglio spassionato:APPUNTI PER UNA STORIA DI GUERRA..
Ciauz!

Naima ha detto...

...mi ispira!!!!

Andrea Patassa ha detto...

secondo patassa-d'accordissimo sul modo,sul mezzo e, credo, sul fine, Pasolini lo sapeva. Ma sull'occasione non so. Forse è il nostro tempo quotidiano che riempie gli spazi lasciandoci senza "altro".
doc-ehi, grazie a te per essere passato e buona lettura! (non te ne pentirai... se poi, metti caso, il libro non ti piacesse, allora mi spiace, ma almeno un libro meno bello ci deve essere in ogni libreria che si rispetti) :-)
Pablus-hai ragione. E sui fumetti cisarevve da scrivere e pure tanto. Gipi è un grandissimo, le sue strisce sull'Internazionale sono fantastiche. Qualcosa scriverò, stanne certo. Grazie per il consiglio!
Naima-lasciati ispirare, merita davvero! :-)

LauBel ha detto...

bella segnalazione... una tentazione di acquistarlo...

ILARIA ha detto...

..sono tornata fra voi..con un sacco di libri da mordere sul comodino...aspettati una valanga di proposte!!

Andrea Patassa ha detto...

Aspetto la valanga un pò tremante.
:)