Poco tempo fa sul sito dei Wu Ming è stato pubblicato New Italian Epic, un piccolo saggio scritto da Wu Ming 1 che cerca di riassumere appunti sparsi sulla letteratura italiana dal 1993 al 2008. Vale la pena leggerlo, e non lo scrivo in quanto appassionato del collettivo ma, bensì, come lettore vorace. Si perché NIE è un’analisi davvero nitida della letteratura nostrana, viene tracciato un percorso che indica quali mari stanno solcando scrittori come Giuseppe Genna, Carlo Lucarelli, Valerio Evangelisti e molti altri. E’ una nebulosa quella della NIE che attrae a sé opere dalle caratteristiche diverse, ma che sono accomunate da una ricerca di letteratura profonda. Spesso sono opere che tendono ponti temporali con passati ormai lontani, come ad esempio Manituana scritto dal collettivo o, al contrario, che intrecciano le loro trame con passati recenti, in questo caso Nelle mani giuste di De Cataldo. Sono opere popular perché si vestono di trame allettanti, coinvolgenti, capaci di rielaborare in scrittura le tipiche forme di intrattenimento narrativo provenienti dalla dinamicità del cinema; ma, allo stesso tempo, sono specchi in cui ritrovare la propria condizione, quella attuale.
L’input di Wu Ming 1 sta scatenando una serie di reazioni, ne sta nascendo un dibattito davvero interessante. Quella della New Italian Epic credo che sia il primo gradino di una scala appena scoperta che ancora non rivela la sua altezza. Ecco quindi la risposta di Valerio Evangelisti e Carlo Lucarelli sulla NIE, e poi quella di Claudia Boscolo, dottore di ricerca in italianistica presso
6 commenti:
come sai, anche a me l'ultima pensata wuming è piaciuta molto.
Volevo chiederti: conosci Genna? L'hai mai letto?
Mi incuriosisce...
Ho appena acquistato Dies Irae, ma debbo ancora leggerlo. Anche a me incuriosisce. Ti farò sapere ;-)
Grazie della segnalazione!
ciaooooooooo
@guccia:pregoooo! ;-)
@adrio:risaluto, amigo!
grazie per avermi linkato. il tema NIE sta interessando anche me, e sto dedicando molte delle mie riflessioni di scrittore a quello che, oggi, dovrebbe essere scritto. ciao. sergio.
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