domenica 16 settembre 2007

L'albero delle bottiglie


- Quel palo con le bottiglie. Che cazzo è? Roba decorativa?
- E' una di quelle stronzate mojo. Ti protegge dagli spiriti malvagi. Dice che gli spiriti entrano nelle bottiglie e ci restano intrappolati. O forse entrano e vengono sputati fuori trasformati in una roba innocua. Non so di preciso. Ricordo di averli visti qualche volta da bambino.
Hap e Leonard, la coppia noir ideata da Lansdale, in Mucho Mojo scoprono uno scheletro di bambini sotto la casa dello zio defunto di Leonard. Il sud degli Stati Uniti accoglie la storia, ci ficca dentro, spietatamente, tante delle sue contraddizioni. E su una in particolare Lansale sembra soffermarsi, quella del razzismo. E' una costante dei romanzi dello scrittore americano che, per chi ha già letto qualcosa, o diventa teme centrale, costantemente stimolante o, altrimenti, genera noia. Io sono per la seconda considerazione.
Mucho Mojo è un libro pieno zeppo di fiction (in positivo, per capirci, quella fiction bella, coinvolgente, non pensate a cose tipo Gente di mare ecco), una sorta di vhs simpatico che può riempire un sabato sera moscio, ma nulla più. La blogosfera e in generale l'ambiente della rete, aspettava con ansia la ristampa di questo libro considerato come uno dei migliore di Lansdale. A mio parere siamo lontani da quella splendita e avvincente storia che è In fondo alla palude. L'intreccio in Mucho Mojo è scontato, a tal punto che a metà romanzo si può individuare senza alcuna difficoltà il colpevole, e poter tirare le somme per un finale che, non a caso, si rivela tale. Insomma, da questo libro mi aspettavo di più. Un aspetto che mi ha incuriosito è quello del albero delle bottiglie. Interessante perchè tempo fa, bazzicando per le gallerie fotografiche di Repubblica, mi ero soffermato su quella dei viaggi sulla Route 66, e mi ero scaricato la foto qui pubblicata. Una foto curiosa, però incomprensibile. Lansdale ha svelato l'arcano.

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