martedì 29 gennaio 2008

Pirandello mandami una mail


L’inconsistenza dell’essere. Questa è una frase tremendamente bella, credo che qualsiasi scrittore vorrebbe utilizzarla nel suo romanzo. E’ una frase particolarmente musicale: questa esse che assume diverse tonalità la rende armoniosa. Ma, soprattutto, è una frase piena zeppa di significato. Cavolo, ci si potrebbe tirar su una tesi di filosofia. Ieri sera, terminando la lettura de Il Fu Mattia Pascal di Pirandello ho pensato a questa frase, forse il mio cervello ha voluto sintetizzare il romanzo in questa parole. Effettivamente, seguendo le peripezie di Mattia, penso alla profondità del messaggio che Pirandello ha voluto inviare al lettore.

Perdere la cognizione di essere qualcuno e, successivamente, cercare un’identità vera, profonda, immune alle distorsione che compie la società cercando di schematizzare le caratteristiche personali, è la più grande ricerca che l’uomo del ‘900 poteva compiere. Tutt’oggi la ricerca della propria identità appare una della fatiche più ardue dell'uomo. Internet è uno strumento dove le caratteristiche personali ostentate in un ambiente analogico possono diversificarsi, o moltiplicarsi, creando identità multiple. L’identità multipla e mutevole è un concetto che trova una chiave di lettura vincente se rapportato alla cultura dei media attuali. Immagino se Pirandello potesse curiosare sulla rete, chissà quante ispirazioni potrebbe trovare, chissà che romanzo potrebbe nascere. Magari un Mattia Pascal digitale.

8 commenti:

Adriano (Adrio) Petrucci ha detto...

grande libro..e come ogni grande libro, purtroppo,non amato dai giovani (per lo meno quelli che conosco io).
la frase finale è una delle piu belle.

poi.. sai a me queste storie piacciono particolarmente... l'identità, la perdita di essa, il doppio, l'esistenza... bha...vaneggio.
un igorno ti passerò il "diario di un uomo immortale" opera prima del professor Adrio!

il fu mattia pascal lo vidi alle medie al teatro e cominciai ad interessarmi alla versione "cartacea"...credo che il teatro sia un gran mezzo di divulgazione...tutt'è entrarci.
segui le programmazioni del teatro Belli di trastevere?
ciaooooooooooooooooooooo grande Andreaaaaaaaaa

Maurizio Maestri ha detto...

Anch'io ho letto questo libro "da grande". E in effetti fu una fortuna non averlo letto in tempi scolastici. Si tendono ad odiare i libri se imposti dall'alto ad una età non ancora "matura". Mi piace il Pirandello teatrale. E in molti libri traspare questa sua vocazione di esplorare "l'azione" letteraria come su un palcoscenico. La frase da te citata poi riassume come il più perfetto dei Bignami il succo dell'problema-patema esistenziale-inesistenziale dell'individuo. Una abilità estrema sua di riportare il tutto su carta. Un volo di un concreto Pindaro.
Prosit.

guccia ha detto...

E' sempre stato uno dei miei libri preferiti, di quelli che restano.
Perfetta la tua analogia con i nuovi media che in effetti moltiplicano le identità, è un tema che ho appena affrontato per una ricerca e ci sarebbe materiale per tomi ;)

Andrea Patassa ha detto...

@adrio:no, non conosco il Teatro Belli, ma, per essere più preciso, sono un vero e proprio ignorante nel campo teatrale. C'ho la mente plasmata dal cinema. E' un bel problema, lo riconosco.
@maurizio:hai ragione, spesso la letteratura imposta nella scuola dell'obbligo non è apprezzata. Chissà, forse per quello spirito di ribellione cieco del periodo adolescienziale, o perchè un romanzo del 1905 risulta noioso e superato. Io Pirandello l'ho apprezzato già dal liceo, poi però è subbentrato un mio interesse che mi ha portato a rileggerlo oggi.
@guccia:ma dai?! Allora fammi leggere quello che hai scritto, ti va?
@tutti:il problema dell'identità è attualissimo, avete ragione. Pirandello immerso nella realtà mediatica di oggi potrebbe dar vita ad un Mattia Pascal multimediale capace di esprimere le sue diverse identità attraverso tutti i media che la società offre. Lo spaesamento della propria persona, del carattere oggettivo dell'essere è oggi una tematica profondissima, nevralgica e, a mio parere, una delle chiavi di lettura per capire un pò meglio la nostra società. Salutoni :)

Naima ha detto...

grazie andrea per ricordarci questi capolavori, quasi contemporanei nell'immensità della storia ma già così distanti da noi... baci naima

lapilli ha detto...

bellissimo il titolo !
:)

Adriano (Adrio) Petrucci ha detto...

amicoooo

siamo tutti plasmati...

sc usa il ritardo nel "ri" postare..ma i tempi so tiranni!
cmq sto per cominciare a leggere un nuovo libro..quale non lo so... mi piace, una volta finito di leggere un libro, andare in libreria e cercare cercare cercare...vedremo.
passa quando vuoi a fare un saluto.
sei sempre il benvenuto!
ciaoooo

Andrea Patassa ha detto...

@chiara:grazie! :-)
@adrio:passo subito!