mercoledì 9 gennaio 2008

Il noir si sta sciogliendo


Inizio il nuovo anno scrivendo sul noir. E’ da un po’ che medito riguardo a ciò che la nostra editoria sta facendo nei confronti del genere noir. Tali mie elucubrazioni sono state rinvigorite e confermate da un articolo di Goffredo Fofi, direttore della rivista Lo straniero, pubblicato tempo fa sul settimanale Internazionale. La sua è una constatazione difficilmente confutabile: il genere noir in Italia, ma credo anche in giro per il mondo, sta sbiadendo, si sta sciogliendo lentamente come i ghiacci. L’agente incriminato non è il global warming ma l’azione compiuta dalla editoria che, vedendo nel genere un investimento sicuro, stampa qualsiasi cosa sia noir, la produzione ha raggiunto un livello elevatissimo di saturazione. Muovendosi per le librerie si possono trovare un numero davvero esorbitante di romanzi etichettati come noir o roba simile. C’è di sicuro materiale degno di nota, ma è altrettanto vero che non mancano le sciocchezze. Per Fofi il noir, fino a dieci anni fa, era portatore di tematiche metropolitane vere, crude, dure, spesso sottovalutate, esenti da un confronto. Analisi sul germe della violenza, sull’insaziabilità del potere, sulle contorsioni psicologiche, ecco alcuni aspetti sviscerati dal genere che grazie a schemi narrativi taglienti e dinamici, riusciva a mettere in luce l’altra faccia della società. Il noir sembrava una risposta letteraria a quella nicchia elitaria con la puzza sotto il naso.

Oggi tutto questo è fin troppo calcato dai media, dall’industria culturale e dai fruitori anestetizzati e che, come scrive Fofi, “a forza di ingurgitare sciocchezze le sciocchezze finiscono per piacere”. L’editoria sta spremendo fino all’ultima goccia il genere noir, in Italia escono in media due romanzi al giorno, c’è di tutto e per tutti i gusti. Però è troppo, questa è un’indigestione che porterà (se non lo ha già portato) al collasso del genere.

Secondo Goffredo Fofi, in chiusura del suo articolo, il trionfo del noir rivela che questa società è impregnata di criminalità e che il crimine affascina tutti, scrittori, editori, registi, giornalisti e quant’altro. Non si può dargli torto, i plastici di Cogne da Bruno Vespa sono l’esempio per eccellenza, o che dire dei nomi o nomignoli che i giornali danno ai protagonisti di crimini cruenti? Amanda, Patrick, Meredith, vengono usati nomi come se fossero nostri conoscenti, protagonisti di una series più che di un fatto di cronaca.

Io mi sto progressivamente allontanando dal noir, o meglio, ho reso più invulnerabili le mie difese da slogan spiaccicati sulle copertine come “opera mastodontica” o “nuova interpretazione del genere noir”. Difatti, dietro a tali frasi si nascondono spesso dei bidoni colossali. Lancio uno sguardo fugace al settore noir, quando sto in libreria, cerco in altri scaffali, magari negli angoli più nascosti, dove spesso si nascondono le sorprese.

11 commenti:

lapilli ha detto...

off topic, pardon

ti piace anche ben harper?! Gusti musicali pressochè identici ai miei.

m.a. ha detto...

Io sono sempre un po' scettico rispetto a certe generalizzazioni. Rigirando il discorso di Fofi, si potrebbe dire che il noir è il genere che meglio racconta il nostro buio presente ed è per questo che è così diffuso (non so bene cosa si intenda per 'saturazione': non possiamo mica mettere un tetto ai prodotti editoriali...) Ciò ovviamente comporta la presenza in libreria di tanta roba insulsa spacciata come noir (Fofi dovrebbe sapere bene come funziona l'industria editoriale e come si accanisce su un presunto filone che 'tira'). D'altra parte, come osservi tu stesso, nella marea di sedicenti noir non mancano certo libri degni di nota. Senza contare l'ambiguità del concetto di 'genere': "Le benevole" di Littel non potrebbe esser considerato un noir?
Ultima provocazione e poi smetto: secondo me Fofi se la prende con il noir perché non è ancora riuscito a scriverne uno....

Andrea Patassa ha detto...

@chiara:Ben Harper l'ho visto tre volte dal vivo, mi piace un sacco. Sono contento che c'è un'affinità musicale, quei link sono alcuni degli artisti che ascolto, c'è un sacco di altra bella musica. Magari scriverò qualcosa. :-)
@marco:infatti Fofi parla di moda, e come scrivi tu gli editori non possono far finta di non vedere certe tendenze tra i lettori. Se questi vogliono noir perchè non darglielo? Ma c'è tanta robaccia e spesso il termine noir viene usato in modo improprio. Hai ragione, il noir è sintomo dei nostri tempi, c'è una forte senso di turbamento, di scoraggiamento. Non è un caso che il genere noir sia nato negli anni della grande depressione americana degli anni'30.
Sull'ultima provocazione non saprei che dirti... certo lui un paio di frecciatine le ha lanciate, magari gli rode! ;-)

lapilli ha detto...

l'hai visto dal vivo? Che bello, io non ancora...
Aspetto il post musicale :)

ps. non perdere questa sera 23:20 su La7 "La luna di giorno". Da buona fan di Lorenzo mi segno ogni appuntamento che lo riguarda!

Anonimo ha detto...

ciao Andrea.
Visto che il tema marciume e zozzeria
straripa molto ultimamente perchè non dare una letta a questo libro pubblicato da ISBN...
MONGO:AVVENTURA NELL'IMMONDIZIA.
Un salutone.
Pabluz

Andrea Patassa ha detto...

@chiara:Ben Harper dal vivo è fantastico, devo ringraziare un mio amico che, nel lontano 2001, mi portò al suo concerto al termine del suo fenomenale Live From Mars tour. Lo conobbi così. Se capita dalle tue parti vacci per forza.
@Paolo:si, dici bene, è tempo di immondizia... ok, mi faccio un giro sulla rete per saperne di più su questo libro. Una cosa, mi passi la tua mail? Un salutone! :-)

Adriano (Adrio) Petrucci ha detto...

il noire...quello dell'ispettore Marlow... dei detectiv, delle donne in abito scuro davanti la porta dell'ufficio...dei mitra che falciano la vetrina di una vecchia tavola calda...
aaaaa....
il noire!

ILARIA ha detto...

Sono tornata!!! Casanova del web...:-D

Maurizio Maestri ha detto...

Se il noir si sta sciogliendo allora non ci resta altro che sceglierlo. Sceglierlo accuratamente dopo qualche pagina sfogliata, una bella annusatina fra le pagine intonse e rigide di colla. Gli scrittori bravi son sempre gli stessi. Le new entry verranno salvate solo dal tempo o dallo stesso affossate nell' enorme pentolone del dimenticatoio. Un antidoto potrebbe essere lasciar passare il momento dedicandosi ad altre letture per poi ripescare dal cilindro solo quei libri che il tempo, e quindi si presume e spera, la qualità ha lasciato sugli scaffali ammiccanti e spesso ingannatori della libreria.

Paolo Passalacqua ha detto...

Arieccoci.
Ho provato a cercare sul tuo profilo la tua mail...nada.
sfrutto quindi lo spazio per i commenti per lasciarti la mia:passalacqua.paolo@tiscali.it.
Ti vorrei parlare di un 'idea fumettosa che potremmo far partire a Febbraio...
Salutazzi!!

Andrea Patassa ha detto...

@adrio:te lo ricordi Dick Tracy(si scrive così, no?).
@ilaria:ooooh..finalmente!Bisogna spronarti, bisogna! :)
@maurizio:il tuo antidoto lo sto adottando in questi giorni, sto leggendo Il fu Matia Pascal, così per riconciliarmi con Pirandello, perso di vista dai tempi del liceo.
@redman:ok, ti scrivooooh!