martedì 24 luglio 2007
Partenze
Eccomi qui a scrivere il post di saluti estivi. Domani partirò per la Sicilia, un pò di giorni al mare, bivaccando tra la punta Sud e quella Ovest. Cercherò disperatamente di colorire 'sta pellaccia bianchiccia che mi ritrovo, questo è il mio obiettivo estivo: tornare vagamente colorito (ardua prova). Naturalmente questo periodo vacanziero sarà contornato da libri (ne ho accumulati un bel pò) e, stando ai tempi, spero di leggero tutto, o quasi, di quello che mi attende nella mia libreria. In tanto sto leggendo Americana di Don DeLillo, scrittore americano (ovvio). Una storia che è un viaggio nell'America degli anni '60, nei pensieri più intimi degli americani. L'America sul lettino dello psicologo a raccontare di sè. Il libro non è facile, nel senso che la struttura narrativa è estremamente elastica, piena di flash-back, di rimandi, di immagini personali. Il linguaggio poi in prima persona rende tutto ancor più complesso, sembra quasi assistere allo scorrimento dei pensieri, spesso sconnessi o comunque legati da una logica a volte inspiegabile.
E' il primo romanzo che leggo di Don DeLillo e devo dire che mi sta affascinando, e poi, come spesso accade, da un libro si diramano una serie sterminata di collegamenti. In questo caso, durante la lettura di Americana, sto approfondendo ascolti musicali molto sixsties, o seventies. Ci vado pesante con Beatles, Hendrix, Joplin e anche qualcosina un pò garage come gli Mc5. Crearsi una "colonna sonora" incline alle aftmosfere dei libri non è facile. Se il libro è coinvolgente, come nel caso di Americana, allora scatta qualcosa, un interesse ad approfondire i suoni, le parole le immagini, le storie che affollavano in quegli anni, insomma, il cosidetto rumore mediatico. A lettura terminata vi darò un giudizio più esaustivo su questo libri (anche se i presupposti di un buon o addirittura ottimo giudizio ci stanno tutti).
Ieri sera bighellonavo sul web e, tra le parole chiave di Google, ho digitato "Paul Beatles Morte". La leggenda della morte di Paul McCartney è ormai una delle leggende metropolitane più famose e anche una delle più cliccate sulla rete. La famosa teoria PID (Paul Is Dead) si rifà ad una serie sterminata di presunti indizi rilasciati dagli altri componenti della band dopo la "morte" del bassista di Liverpool. Naturalmente, molti di questi indizi, a mio parere, sono il frutto di una fortissima suggestione, ovvero: voglio vedere qualcosa di strano, allora vedo qualcosa di strano. Ma certo è che la questione è affascinante, tra la serie di indizi alcuni sono davvero inquietanti. E ieri ho trovato questo sito, Leggende Metropolitane.com, dove un gruppo di appassionati ha raccolto una quantità notevole di storie, spesso frutto della fantasia collettiva e rimaste impresse nella memoria di tutti. Interessantissimo è il dibatitto sul forum, è proprio qui che viene sviscerato il mito, o meglio, la leggende metropolitana della morte di McCartney. Consigliatissimo un giretto nel sito.
Infine, vi giuro ho quasi terminato, vi raccomando altri libri da leggere magari sotto l'ombrellone: Sandrone Dazieri, E' stato un attimo, Mondadori, € 15,50 - il mitico Sandrone torna con un giallo accattivante, con le vicende, a lui care, di convivenze mentali, ovvero, di memorie labili, di ambienti per bene spietati, di ipocrisie italiane. Non vi dico altro, ma se cercate una lettura molto fiction, piacevole e poco pretensiosa, allora il Sandrone è consigliatissimo.
Andrea De Carlo, I veri nomi, Einaudi, € 11,50 - è l'unico libro che ho letto di De Carlo, stando a chi ha letto tutta la sua bibliografia, questo romanzo è una mosca bianca. L'ho trovato divertente, anche se a volte un pò ripetiivo. Comunque molto preciso nelle sfumature psicologiche, sopratutto la notorietà, uno sfizio che si trasformerà in un bel casino.
Pino Cacucci, San Isidro Futbòl, Feltrinelli, € 6- esilarante. Dei libri che ho letto di Cacucci questo è stato uno dei più apprezzati. Come tema centrale c'è sempre il Messico, ma questa volta è un fatto di cronaca locale, abilmente romanzato da Cacucci, a fare da padrone nel libro. Personaggi grotteschi, dalle personalità stravaganti, storia sbilenca, ingenua, terribilmente comica. Lettura estiva per eccellenza.
Concludo 'sto post lunghissimo augurandovi una buona estate! Ci si legge a settembre, Salut'.
mercoledì 18 luglio 2007
Sam Gnus
E' vero, è da parecchio che non scrivo sul blog, ma di tempo ne ho avuto poco e poi non c'era molto da scrivere. Rieccomi comunque, con questo post da 36 gradi, con le cicale che fanno i stornelli e l'asfalto appiccicaticcio (questa è la cosa che più mi disgusta dell'estate, il resto è passabile).
Allora, vi aggiorno: 1 - se andate qui, e cercate alla lettera "ppi" de Patassini, c'è un mio racconto che partecipa al concorso per giovani (o meno) scrittori emergenti.
Poi, altre novità... 2 - posso ufficialmente annunciarlo: sto scrivendo il mio primo, vero e lungo romanzo. L'idea mi ronza nella testa da tanto tempo, di materiale ce ne è abbastanza, ora è giusto riversarlo in capitoli, paragrafi, etc... Non so quanto ci metterò, i giorni di vacanza comunque saranno utili per scrivere. Non voglio rivelare altro, quando la cosa avrà preso davvero vita, allora vi aggiornerò.
Ho letto molto questo periodo, alcune cose notevoli, altre un pò meno, comunque libri accettabili, vi lascio qui sotto dei piccoli commenti:
Un Certo Senso - Francesco Fagioli, Marsilio Editore, € 14
Devo ammettere che di questi tempi scrivere un romanzo epistolare è coraggioso. Le case editrici temono le novità, gli accenti artistici, insomma, le sperimentazioni letterarie. Ma Fagioli, canditato al Premio Strega 2007 (vinto da Ammaniti), propone un romanzo psicologico molto introspettivo che tiene alta l'attenzione, e scorre veloce, come se si leggesse un diario personale. Probabilmente è l'atavica voglia di farci i cazzi degli altri che rende il libro gustoso fino all'ultima pagina.
La storia, semplice, ma ben costruita, si incentra sulla figura di un'artista fallito, abitante di un condominio come tanti altri che, per un banale guasto alla tubatura, decide di scrivere una raccomandata A/R all'amministrazione. Ne nasce un carteggio intimistico dove è solo il condomino a scrivere di sè perchè queste raccomandate non verranno mai spedite.
A mio parere merita di essere letto, Fagioli va premiato sia per la fertile proprietà di linguaggio (una scrittura epistolare merita un linguaggio complesso e ricco), sia per la buona costruzione dell'intreccio narrativo; insomma Fagioli anima l'ambiente letterario italiano, e lo fa con grande spontaneità.
A breve altre impressioni di quello che ho letto. Un bacio ai pupi.
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