lunedì 27 agosto 2007
Alza lo share, alza il pisello
Il Financial Times ha pubblicato una dura critica sull'uso spropositato di donne nude o quasi presenti nelle pubblicità italiane. L'articolo di Adrian Michaels ha scatenato tante polemiche nel nostro bel paese. C'è chi si schierato con il monito del giornale inglese e chi, invece, si è rifugiato nel classico e ormai sbiadito "tutti a criticare l'Italia, tutti invidiosi".
L'uso del corpo femminile, insomma della donna oggetto, non è da individuare solamente in mosse di marketing poco intelligenti. Il nostro paese presenta un gap evidente, le differenze tra uomini e donne sono davvero sconfortanti. Qualcuno disse che l'Italia vive in un clima perennemente materno, fondato su concezioni culturali di stampo prevalentemente arcaico. L'uso spropositato di tette e culi, l'obiettivo di alzare lo share facendo alzare per prima il pisello ai telespettatori, è la conseguenza dell'ambiente in cui viviamo: la cultura dominante è quella maschile che individua, per forza di cose, la donna come madre o come fattore erotico. Ed ecco i risultati: per pubblicizzare un telefonino si piazziano le tette della Canalis sopra il telefonino. O peggio ancora, l'intermezzo delle ragazze bellissime durante la trasmissione L'Eredità (RaiUno) che non ha niente a che fare con quiz dove ciò che conta è l'intelligenza dei concorrenti e telespettatori, non il loro tasso di ormoni. Sul sito di RaiUno ecco la descrizione delle ballerine:"Le quattro fanciulle collaborano nell'approfondimento di alcune domande e, ovviamente, allietano con la loro presenza e beltà tutto il pubblico, soprattutto quello maschile".
Il problema di questo paese è che dal 1976 ad oggi il numero di donne parlamentari è fermo all'11%. Il problema di questo paese è che ne stato, tanto meno Chiesa, società civile sembrano avere a cuore la questione delle donne. Il problema delle donne, in questo paese, sembra non interessare alle stesse donne. Se la velina, come professione, diventa aspirazione massima o quasi, per le nuove generazioni, il problema è evidente.
Non voglio passare per il bacchettone di turno, sono già tanti in questo paese, tutti ad allietarsi per la predicuccia domenicale del parroco inibito o dai policanti infiocchettati davanti le tivvù, pronti a sparare a zero sulla prostituzione, sulle droghe, pronti a strizzare l'occhio ai moralismi di turno e poi sgamati negli alberghi a fare tanto, ma tanto moralismo. Non sono contro l'erotismo, ma non credo che due tette, un bel culo, un corpo nudo accanto ad un oggetto da vendere nel 2007 sia ancora un modo intelligente di fare pubblicità, di concepire la femminilità. C'è bisogno di metterci ingegno, muovere le rotelle del cervello, stimolare con originalità, con colore, con stupore l'esigenza di acquistare negli italiani. Ma per far si che questo accada c'è bisogno anche e sopratutto delle donne.
giovedì 9 agosto 2007
Relax, take it easy
Eccomi qui! Dopo due settimane di assenza, due settimane di vacanza all'insegna del mare, del sole (che negli ultimi giorni mi ha gonfiato un labbro, vi giuro sembravo la Parietti senza capelli e con un filo di barba e, naturalmente, senza tette). Dopo questa Sicilia da vacanziere, da ombrelloni e sudore piacevole, quello di chi sa che prima o poi ci sarà un tuffo in acqua che lo rinfrescherà; dopo un viaggio per la Sicilia dei meloni Paceco (dolcissimi), delle brioche con il gelato di mandorle, la pasta di mandorle, la pasta, il pesce fresco (o quasi), le vespe, i tipi sul motorino senza casco, i pupi, Palermo e le sue contraddizioni, i manifesti dei politici scolarati al soleone, delle case costruite a metà, di Ibla, delle onde calme che ti solleticano la retina del costume, dei pesci che nuotano indifferenti, delle meduse, della strada lunga e rovente, di tutto questo ed altro ancora, ritorno, u pò più colorito, un pò più rilassato e pensieroso. Faccio una visitina veloce sul blog, comunincandovi che ci sono ancora e che io e l'estate andiamo ancora a braccetto. Domani me ne sto nel nido parentale (Marano Equo), mi gongolerò tra piatti familiari e chiacchere di paese, letture, corse, pedalate e, porca di quella vacca, studio.
Ho letto un paio di belle cose: Don De Lillo, Americana, Net Editore, € 8,50. Romanzo esistenziale dello scrittore americano. Un viaggio introspettivo nella psiche di un produttore televisivo, negli anni di rottura, quei settanta tanto calcati dalla cultura sinistroide italiana (quanto siamo maledettamente nostalgici), conosciuti diversamente in un'America lontana dalle pesanti e monolitiche formule europee. Don De Lillo versa nel libro le sue riflessioni sulla società americana, ma non aspettatevi una classica e sciapa critica alle stelle e strisce tanto care a quelle formule europee, assolutamente no. Don De Lillo mette al centro l'uomo nella sue essenzialità. Il libro non è altro che un concatenamento di pensieri, uno dietro l'altro, una linea continua prodotta da una mente che vive e agisce in una società. Un libro diverso, sicuramente non facile ma da provare.
Sto finendo di leggere Franco Bolelli, Cartesio Non Balla, Garzanti, €12,50. Un saggio sulla cultura pop da non recintare nell'ambiente musicale e da non intendere nelle strofette e nei ritornelli accattivanti ma terribilmente vuoti. Neanche nell'interpretazione di Warhol che, addirittura, Bolelli definisce così: "...chi pensa che Andy Warhol fosse un genio, ci sono due sole possibilità: o non ha mai davvero visto Warhol o non ha mai visto un genio", questo per darvi un assaggio sulla nettezza dei giudizi dell'autore. Ripeto, il libro è ancora sul comodino, quindi le riflessioni e gli approfindimento ve li risparmio... per adesso.
Porterò con me qualche buona lettura: Piero Rocchini, L'altra faccia dell'angelo (scatola chiusa, non so nulla sull'autore, tantomeno sul romanzo, è un regalo). Marco Amato, Una bomba al cantagiro (ben recensito da Nandropausa, mi ha stuzzicato quel tanto che basta per essere acquistato). E, ma credo che non riuscirò a leggerlo, comunque lo intasco, Massimo De Cataldo con il suo attesissimo Nella Mani Giuste.
Va bè, alla fine mi sono diliungato come al solito... pensate a chi mi conosce ed è costretto a sopportarmi... vi auguro un buon proseguimento d'estate, un agosto bum-bum (non so cosa voglia significare ma ci sta bene) e tanta, ma tanta, allegriaaaah (della alla Mike). Salut'
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